Christian Rosencreutz e la natura dei Riti dell’Ordine

 

 

Le vicende che ruotano intorno alla vita di Christian Rosencreutz, fondatore dell’Ordine Rosacroce, e alla scoperta della Sua Tomba, rappresentano le fondamenta dei Rituali e degli Insegnamenti, oltre a rappresentare in realtà la vera raison d'être della stessa Golden Dawn all’Esterno e, in particolare, dell’intero Ordine Interno “Rosae Rubeae  et Aureae Crucis - RR et AC”.

Il punto cardine attorno cui ruota tutto è la scoperta della Tomba, o Cripta, di Frater CRC ed il  ritrovamento del Suo corpo. Questo lo  si evince dal fatto che tutte le Cerimonie d’Iniziazione della R.R.etA.C. ruotano attorno a tale scoperta. Mentre la Cerimonia del Portale della Volta degli Adepti ha luogo all’esterno del Portale della Tomba, tutte e tre le Cerimonie dell’Adeptus Minor, dell' Adeptus Major ed dell' Adeptus Exemptus prevedono che il Candidato entri nella Tomba per poi uscirne successivamente. Ovviamente per ciascun grado trovano luogo tre diversi processi. Inoltre anche la Cerimonia definita del “Collegamento Eterico”  viene trasmessa ed effettuata proprio all’interno della Tomba di CRC.

 

Quindi conoscere la Tomba significa comprendere, anche se parzialmente, i Suoi scopi e le finalità del Secondo Ordine. Ma non basta: per una comprensione completa abbiamo bisogno di capire anche in che modo Frater CRC sia intimamente connesso con i Riti.

 

Il Dr. R. W. Felkin, in un documento incluso e pubblicato nella quadrilogia “La Golden Dawn” di Israel Regardie ci fornisce un importante indizio. Nel documento, intitolato “Sull’uso della Volta degli Adepti”  egli sostiene:

 

“Talvolta puoi vedere nel Pastos il simulacro di Frater CRC, o anche eventualmente il tuo stesso Io Superiore”.

 

Ebbene la ragione per cui ciò avviene è che Christian Rosencreutz rappresenta Egli stesso l’archetipo del Sé Superiore. Tenendo questo in mente, certi passaggi dei Manifesti Rosacroce assumono un significato totalmente nuovo. In primo luogo è chiaro che la storia della scoperta della Tomba, così com’è narrata nella Fama Fraternitatis, costituisca un’allegoria.

 

Inoltre, una sostituzione diretta dei riferimenti a “Frater CRC” con la frase “il Sé Superiore” può di per sé essere illuminante. Ad esempio ecco un brano particolarmente significativo tratto dalla Confessio Fraternitatis:

“…noi reputiamo questo : che le meditazioni, la conoscenza e le invenzioni del [Sé Superiore] * ... sono tanto eccellenti, degne ed importanti, che se tutti i libri dovessero perire e, con estrema sofferenza di Dio, tutti gli scritti e gli insegnamenti dovessero andare perduti, i posteri sarebbero tuttavia in grado, in virtù di questo soltanto, di gettare nuove fondamenta, e di portare di nuovo alla luce la verità …”

* Le parole tra parentesi erano nell’originale “il nostro Amato Padre Christian Rosenkreutz".

 

Parafrasando in questo modo, non diventa questa una descrizione del conseguimento della Conoscenza e Conversazione con il Santo Angelo Custode, fonte di ogni vero sapere? In altre parole, il Lavoro esoterico dell’Ordine è esso stesso trascritto in codice nei passi dei Manifesti Rosacroce.

Non solo questo simbolismo getta nuova luce sui documenti esoterici dell’Ordine, ma spiega anche molto riguardo le Cerimonie stesse del Secondo Ordine.

Nella Cerimonia dell’Adeptus Minor 5=6 – che è una versione esoterica della storia del ritrovamento della Tomba, narrata nella Fama Fraternitatis – quando l’Aspirante è condotto all’interno della Volta, l’Adepto Capo si ritrova nella stessa posizione in cui Christian Rosencreutz venne trovato da Frater N.N. Ovviamente, l’Adepto Capo sta impersonando Frater CRC ma, ancor di più, suggerirei che sta assumendo la Sua forma, ossia creando un guscio Astrale ed evocando al suo interno il potere che Christian Rosencreutz incarna. Analogamente l’Aspirante si trova nella posizione e condizione di Frater N.N.

Così più avanti nella Cerimonia, sebbene l’Adepto Capo abbandoni il Pastos, lo stesso guscio Astrale vi rimane all’interno, in modo che, quando l’Aspirante va a sdraiarsi nel Pastos, egli stesso assuma la forma del nostro Fondatore. Tuttavia, l’Obbligazione dell’Adeptus Minor non consiste nell’unire il Nephesh ed il Ruach con il Neshamah? Se si ammette che la cerimonia del 5=6 debba significare questo, allora ne consegue come logica conclusione l’identificazione di Frater CRC con il Sé Superiore.

 

Durante la Cerimonia intitolata “Trasmissione del Collegamento Eterico”, è nel nome del Nostro Fondatore che gli Officianti invocano il potere di eseguire la Cerimonia. Inoltre, l’Aspirante viene lasciato per un attimo dentro la Volta, presumibilmente affinché la sua aura venga trasformata dal potere che gli Officianti hanno evocato al suo interno.

 

Quindi se, come sostengo, si ammette che Frater CRC sia il Sé Superiore allora, dando per scontato il suo essere una figura storica, Christian Rosencreutz rappresenta l’esempio supremo di chi ha conseguito il grado di Ipsissimus – in quanto non solo ha creato il Sistema e la Magia che conferisce potere ed efficacia al nostro Ordine, ma costituisce egli stesso quel Sistema e quella Magia.

 

Tuttavia, in questo vi è un nuovo mistero, direi un’anomalia, su cui indagare. Se Frater CRC era un Ipsissimus, perché allora morì fisicamente? Perché non ascese al cielo su una nuvola? O su un carro di fuoco? O perché, nell’occasione, non “camminò con Dio”? Se si dovesse, tuttavia, considerare un’interpretazione letterale della Fama Fraternitatis, si potrebbe sostenere come tutto quello che abbia fatto CRC non sia stato altro che lasciare una tomba raffinata ed elaborata, dato che le circostanze della sua morte sembrano essere poco nobili, o poco degni di nota, qualora egli venga paragonato ad altri Maestri o ai grandi Patriarchi biblici, quali Gesù, Elia ed Enoch.

 

Vi sono quattro possibili spiegazioni cui posso facilmente pensare. La prima è che la storia della Fama Fraternitatis sia una pura invenzione letteraria. La seconda è che Christian Rosencreutz non sia stato un Ipsissimus. Entrambe queste spiegazioni, in realtà, smentiscono la validità dell’Ordine in un modo o nell’altro. La prima costituisce l’obiezione del razionalista il quale nutre interesse solo nei riguardi di quello che può essere provato storicamente. Ma la seconda è davvero assai più insidiosa, perché asserisce che non c’è potere nell’Ordine e che i suoi Rituali, i quali hanno senso solo se fanno affidamento sullo status superiore di CRC, sono in qualche modo falsi o inefficaci. Tuttavia questo significa sorvolare sull’esperienza di tutti coloro che hanno partecipato ed operato questi Rituali, ed hanno scoperto il sussistere di un reale, valido ed efficace fondamento negli Insegnamenti e nei Riti dell’Ordine,  me incluso.

 

Una terza spiegazione è che il nostro Fondatore è un Ipsissimus, e che egli scelse di morire di propria volontà, come altri Maestri prima di Lui, per lasciare una valida, pregnante e drammatica simbologia ai posteri in generale ed ai suoi discepoli in particolare. Ad esempio, Frater N.N. avrebbe attribuito una qualche importanza alla Tomba se essa fosse stata un mero cenotafio, ovvero poco più di un sontuoso ripostiglio? E cosa dire di noi stessi ? Quindi si può asserire che Christian Rosencreutz costruì e concepì la Tomba come un metodo ingegnoso per trasmettere ai suoi discepoli un intero Simbolismo – di cui il suo stesso corpo avrebbe fatto parte integrante – in modo da stimolarne le menti e condurli ad un ulteriore sviluppo spirituale. Durante il Rituale del Neofita, nella Sala del Duplice Maaty, non asserisce forse lo Hierofante che è “attraverso i Simboli, i Nomi e le Immagini” che la memoria di noi stessi viene destata e ridestata ?

 

Ovviamente questa spiegazione è particolarmente gradita all’Ordine Rosacroce. Ma fa sorgere la domanda: “E qual è esattamente questo simbolismo?”. In realtà, nella Volta degli Adepti, è presente una tale quantità di materiale da cui poter trarre non una risposta, ma un gran numero di possibili risposte, ed è davvero compito dell’Adepto utilizzare la Volta nel tempo per tale fine. Ad ogni buon conto non intendo tentare di esporre l’intero Assioma deducibile dal simbolismo della Volta, almeno non in questo saggio, in quanto lo spazio non me lo permetterebbe - né risulterebbe utile per i fini che mi sono qui proposto. Il solo problema che ho con quest’interpretazione, è che essa in verità si presenta come parziale in merito al significato del racconto della scoperta della Tomba.

 

La quarta spiegazione dunque, che è quella che mi soddisfa maggiormente come membro dell’Ordine Rosacroce, cerca di spingersi oltre la terza. E’ così che notiamo che c’è un significato esoterico nella Fama Fraternitatis, e non riguarda affatto la scoperta del corpo di Frater CRC, ma piuttosto l’Illuminazione che ebbe Frater N.N. quando entrò nella Cripta. Questa spiegazione quindi implica che la terza, sebbene non completamente errata, si limiti solo ad analizzarne l’aspetto essoterico. Si consideri ora la sequenza degli eventi relativa a Frater N.N.: primo, egli esprime il desiderio generico di ingrandire la sua biblioteca (ovvero quella dell’Ordine). Secondo, entra nella Tomba e, come prima cosa, nota la Luce misteriosa che vi è all’interno. Terzo, scopre il corpo di Christian Rosencreutz nel Pastos. Quarto, scopre che le mura contengono comparti segreti con libri, campane, lampade, specchi, ecc.

 

Ciascuno di questi quattro passi costituisce un’ovvia metafora del processo d’Iniziazione ed Illuminazione. Ad esempio: primo, la biblioteca è il deposito della Conoscenza – quindi costituisce la Volontà dell’aspirante di accrescere la “biblioteca interiore” percorrendo il Sentiero Mistico. Secondo, egli rompe il vecchio ordine, si sottopone all’Iniziazione, e sperimenta la Luce – LVX – la Bianca Luminosità Divina fondamento della Magia e del Sistema dell’Ordine. Terzo, come diretto risultati di questi avvenimenti, egli scopre ed ha esperienza del proprio Sé Superiore. Quarto, acquisisce la comprensione della Conoscenza Nascosta la quale, per il fatto stesso di essere celata tra mura che posseggono i colori dello spettro, implica che deriva essa stessa dalla Luce. Infatti, così come la luce bianca si diffrange in un arcobaleno, così la Conoscenza nei suoi differenti aspetti, deriva da una unica fonte. Potrebbe inoltre essere possibile che anche gli altri dettagli della scoperta della Tomba rappresentino metafore del processo d’Iniziazione, meritevoli di ulteriori indagini ed approfondimenti.

 

La Volta degli Adepti, come impiegata dall’Ordine della RR et AC, ci fornisce un’affascinante interpretazione di cosa potrebbe essere la Conoscenza Nascosta. Le mura non sono descritte in dettaglio nella Fama Fraternitatis, tuttavia gli insegnamenti del Secondo Ordine ci rivelano non soltanto come esse siano colorate, ma anche in che modo vengano attribuite ai sette pianeti dell’astrologia classica. Inoltre, su ciascuna parete sono presenti un insieme di simboli che rappresentano lo Spirito, gli emblemi kerubici, i tre principi alchemici, i tre elementi che corrispondono alle lettere madri dell’alfabeto ebraico (Aria, Acqua e Fuoco), i dodici segni dello Zodiaco, le dieci Sephiroth ed i sette pianeti.

 

Ora, cosa rappresenta ciascuno dei sette lati della Volta degli Adepti se non una Tavoletta Lampeggiante? Cosa rappresentano se non un qualcosa che, per il suo disegno, ha la funzione di attirare una particolare forza dall’atmosfera? Gli insegnamenti della G...D... affermano, su questo punto, che le Tavolette  Lampeggianti si utilizzano a fini meditativi, ponendosele davanti ed investigandole con la facoltà della Chiaroveggenza al fine di giungere, attraverso di esse, al Piano che rappresentano. Appare chiaro quindi che, sebbene nella Fama Fraternitatis le Mura della Tomba siano descritte come contenitori fisici della Conoscenza Nascosta, in realtà la loro natura esoterica è essenzialmente psichica.

 

Quindi, ogni volta che l’Adepto entra nella Volta degli Adepti, o Cripta, rappresentazione della Tomba di Christian Rosencreutz, egli si sottopone alla morte del suo vecchio sé, e sperimenta la rinascita entrando in contatto con il proprio Sé Superiore. Come 5=6 egli muore per rinascere al suo Neshamah, come 6=5 per rinascere al suo Chiah ed alla stessa Shekinah, e come 7=4 per entrare in contatto con il proprio Yechidah. Avendo eliminato completamente il suo vecchio sé, egli lascia la Tomba per iniziare una nuova Vita, non limitandosi ad essere in comunione con Christian  Rosencreutz, ma utilizzando anche il suo stesso potere ed autorità come Iniziatore di nuovi Adepti, per mettere in grado anche gli altri di trovare il Fondatore dell’Ordine, ovvero il proprio Sé Superiore, Chistian Rosenkreutz.

 

Ma se come da me affermato, la Storia di CRC può essere indicata come la vera raison d'être della Golden Dawn è in tale ottica che la figura di Frater N.N. assume quindi una nuova luce, poiché l’intero curriculum dell’Ordine Esterno conduce, attraverso l’acquisizione di nuove conoscenze - la libreria - all’esigenza di una nuova coscienza, ovvero di nuovi spazi interiori, oltre i confini ordinari - il muro – ed erompendo con coraggio – superando la a noi nota Crisi Mistica – nella Cripta di CRC – dove giace aspettando il Vero Sé Superiore, e dove ogni pregressa conoscenza è Rettificata e Trasmutata.

 

In L.V.X.

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